I GIARDINI ROMANI
Il vocabolo “hortus” aveva per gli antichi romani significati diversi che comprendevano ogni genere di appezzamento sia quello incolto che quello coltivato con la massima cura nei pressi di splendide ville. La bellezza e la fantasia con cui erano disposti gli alberi e le piante nei giardini di Roma, oltre che dagli scrittori, viene testimoniata dai dipinti con cui gli antichi romani fecero decorare le loro stanze. Difatti i Romani erano tanto amanti del verde che quando dalle loro case non si potevano ammirare gli spettacoli della natura si facevano dipingere sulle pareti ampie vetrate che avevano per sfondo un bosco o un giardino.
La forma più diffusa del giardino romano era quella dello xystus ("passaggio coperto") collocato di solito nel peristilio, nelle terme della palestra o nei teatri e che consisteva una serie di viali (ambulationes) che si sviluppavano in uno spazio limitato fornito di una copertura di portici o di rami d'alberi cresciuti a formare una galleria ombrosa, dove si potesse tranquillamente passeggiare.
Le piante utilizzate dai Romani per i loro giardini non erano diverse da quelle da noi usate ancor'oggi: venivano definite mites perché si adattavano alla condizione urbana, e che quindi potevano essere piantati anche in città per godere dei loro frutti o della loro ombra.
L'ARS TOPIARIA
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L'Arte topiaria è un'antica tecnica di giardinaggio che consiste nel potare le siepi o le chiome degli alberi realizzando forme e figure particolari, di tipo geometrico oppure ispirate ad altri soggetti figurativi, modificando l'aspetto naturale delle piante a scopo ornamentale.